Il soggiorno a Rondine può variare da uno a tre anni, a seconda del percorso universitario che si sceglie. Durante il soggiorno italiano gli studenti sono coinvolti in attività interne di “team building” e in attività esterne. Le giornate dei ragazzi, quando non sono impegnate dallo studio, sono scandite da una fitta rete di incontri culturali presso scuole, enti e associazioni e da incontri sul dialogo ecumenico-interreligioso. Rondine ha una matrice cattolica e ci tiene molto a favorire momenti di scambio tra le differenti realtà e culture.
Le rondini d’oro, come vengono chiamati gli ex studenti, riproducono al loro ritorno in patria iniziative che proseguono lo spirito di Rondine. “Io sono georgiano”, ci racconta in sala caffè Irakli, ragazzo dalla solida presenza umana e fisica. “E lui è Temur. Viene dall’Abkhazia, mio paese nemico” e mentre pronuncia queste parole Irakli abbraccia Temur. “Quando rientrerò a Tbilisi darò vita a progetti di cooperazione e sviluppo sull’asse dei due paesi. E’ tempo di costruire qualcosa insieme”.
L’atmosfera all’interno dello Studentato è densa: “Come in ogni famiglia, anche qui si litiga, è inevitabile. Ma poi si fa la pace, sempre, e questo rafforza l’amicizia”, aggiunge Kameliah, studentessa palestinese. Gli occhi di questa ragazza sono lucidi, ma con orgoglio prosegue: “Per me non è stato facile sedermi a tavola con una ragazza israeliana che per quattro anni ha fatto parte dell’esercito del suo paese. L’impatto è stato duro. Ma poi capisci che dietro le etichette ci sono le persone e impari ad avere fiducia in te stesso e nell’altro.”
Il lavoro che gli studenti di Rondine portano avanti, in effetti, è soprattutto su se stessi. “L’abbruttimento”, sono ancora parole di Franco Vaccari, “è sempre alla portata dell’uomo, costruiamo un nemico fuori di noi per cancellarlo dentro di noi. Per tornare all’amicizia, alla pace, dobbiamo passare dall’astratto al concreto: dall’inimicizia al nemico, da un’etichetta al volto, dall’amicizia all’amico. E’ come parlare del principio di Archimede o fare il bagno in mare, parlare d’amore o farlo”.
Dal 1997 a oggi lo Studentato Internazionale ha accolto studenti provenienti dalla aree di crisi in Medio Oriente, Balcani, Federazione Russa, Caucaso, Africa, India e Pakistan. I numerosi compleanni che qui si festeggiano – mediamente gli studenti residenti sono una trentina – sono momenti speciali dove si festeggia con la cucina internazionale.
