Una mappatura emozionale a Corviale

Corviale è conosciuto in tutto il mondo. Edificio lungo un chilometro, il cosiddetto “serpentone”, ospita migliaia di persone. Se nel passato era un luogo difficile, oggi conosce una fase di rinascita, dovuta all’iniziativa dei suoi abitanti.

Questo progetto, finanziato dall’Otto per mille della Chiesa Evangelica Valdese, curato dall’Associazione Il Laboratorio, ci ha visto partecipare attivamente nelle vesti di fotografi e non solo. Vogliamo condividere questa esperienza con quanti lavorano a progetti sperimentali nelle periferie, cercando di dare il proprio contributo a una società migliore.

La mappatura emozionale del quartiere di Corviale è stato il prodotto di un processo educativo e partecipativo che ha visto il coinvolgimento del quartiere, con i suoi ragazzi , le famiglie e gli anziani.

La metodologia della mappatura emotiva si propone di esplorare il particolare rapporto che intercorre tra gli abitanti di un quartiere e il loro territorio, dal punto di vista della percezione collettiva, dei vissuti emotivi e della cultura locale. L’obiettivo, dunque, non è quello di costruire una descrizione oggettiva di un territorio, ma di riconoscere e ricostruire le diverse narrazioni collettive e i vissuti emotivi che insistono sul quartiere. Con questa mappatura cerchiamo di seguire le tracce di chi abita il territorio, i sapori,  gli aspetti soggettivi, le sensazioni, che rendono un luogo diverso da qualsiasi altro per chi lo abita.

Le caratteristiche principali di questa metodologia prevedono che :

– venga sviluppata principalmente da persone che abitano e vivono il territorio (con la collaborazione di diversi “professionisti”);
– agisca principalmente attraverso la ricerca e la rappresentazione degli elementi emotivi ed affettivi che costruiscono l’identità del territorio e dei suoi abitanti;
– lavori all’individuazione ed all’emersione di tutte quelle risorse che sono state costruite “dal basso” e che compongono una parte importante del “tessuto di connessione” delle relazioni del territorio.

Il progetto su Corviale ha riguardato prevalentemente i ragazzi e le ragazze del quartiere, i quali, guidandoci nel territorio, ci hanno raccontato il loro punto di vista, permettendoci di leggere il quartiere con i loro occhi. L’utilizzo della musica, abbinata ai diversi luoghi, permette di esprimere in maniera diretta il vissuto emotivo e il “retrogusto” di ogni luogo.

Questo tipo di mappatura ci permette di rilevare i bisogni della popolazione anche nella loro dimensione implicita e soggettiva e ci aiuta a costruire degli interventi sociali che siano calibrati sulle culture locali e sulle percezioni dei diversi segmenti della popolazione.

Il progetto si è articolato sia attraverso laboratori scolastici che con una attività diretta coinvolgendo i giovani del quartiere. Insieme ai ragazzi, oltre ad esplorare il territorio dal loro punto di vista, abbiamo raccolto anche voci e testimonianze degli adulti e delle realtà associative presenti sul territorio. Il tutto è stato rappresentato nei diversi punti della mappa.

Quello che abbiamo scoperto è un Corviale tra le righe, un Corviale creativo, a volte romantico, che nessun architetto, nessun sociologo e nessun articolo di cronaca poteva raccontarci.

Alle persone che abbiamo incontrato e in particolare ai ragazzi che ci hanno accompagnato in questo viaggio, và il nostro ringraziamento per la loro disponibilità, la loro passione e per aver condiviso con noi un pezzetto dei loro sogni.

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About Molo7

Molo7 Photo Agency ha sede a Roma e realizza lavori ad ampio raggio, dall’editoria al commerciale, in Italia e all’estero.

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