Ci sono giorni in cui torni a casa col cuore caldo.
Ieri 20 ottobre abbiamo inaugurato la mostra “Il mio quartiere” nella splendida sede della Primula. E’ stato un momento davvero speciale. Il laboratorio di fotografia con i ragazzi disabili del VII Municipio era iniziato a marzo 2012 e ieri le immagini raccolte durante le nostre passeggiate fotografiche hanno visto la luce. I ragazzi erano contenti ma anche il pubblico. La nostra sensazione, al di là che molti visitatori fossero amici o parenti e quindi predisposti bene a priori, è che in questi mesi si sia lavorato bene. Chi assisteva alla mostra non ha fatto complimenti di circostanza. Qualcosa di profondo stava passando e lo potevamo leggere negli occhi dei presenti.
Lo scopo del laboratorio, a suo tempo, non era stato cercare di fare belle foto, ma offrire ai partecipanti un momento personale per camminare e vivere i luoghi della quotidianità, il quartiere, il mercato, il parco e fissare questi momenti con le immagini. Andavamo in giro con leggerezza, pazienza e curiosità verso ciò che poteva sorprenderci: una persona, un angolo di luce, una panchina.
A volte basta soffermarsi sulle cose per almeno 3 secondi per scoprire ciò che uno sguardo frettoloso non noterebbe mai. Camminare, osservare, uscire da noi stessi ci permette di avvicinarci a noi stessi e alla realtà che ci circonda dando più valore alle cose. In questo senso Ilenia e io non siamo stati semplicemente dei facilitatori, aiutando i nostri moschettieri a tirare fuori qualcosa che già era in loro. Prossimamente pubblicheremo su questo blog le foto esposte a Roma.
Intanto ci godiamo gli apprezzamenti di ieri e ci prepariamo a portare la mostra al Social Photo Fest di Perugia dove saremo presenti di persona il 16 novembre, mentre il progetto sarà in mostra dal 10 al 18. Ci stiamo già organizzando per andare insieme agli autori delle foto, i nostri pupilli della Primula. A Perugia avremo la possibilità di far conoscere il nostro progetto e di prendere stimolo da altre esperienze: saranno infatti presenti Cristina Nunez, Judie Weiser e tanti altri maestri della fotografia sociale.
